Mi è stato fatto notare dall’amica Michi (finalmente conosciuta di persona dopo innumerevoli buche da parte mia) che è un po’ di tempo che non aggiorno il blog. In effetti è vero. E ovviamente ho pronte e incartate decine di scuse per giustificare la mia scarsa comunicatività. Lei è però intransigente: bisogna scrivere, dato che c’è sempre un motivo per fare altro. E su questo non ha tutti i torti.
Io comunque non è che sono stato proprio con le mani in mano. 🙂
Da novembre ad oggi, ho cercato di lavorare un po’. Ho prodotto il primo articolo dalla mia tesi di dottorato che è questo: lo studio fisiologico e l’applicazione clinica di una nuova metodica non farmacologica per curare l’emicrania. Poi ho anche partecipato alla realizzazione di quest’altro: dove la stessa ipotesi logica della malattia è stata studiata attraverso la risposta a un farmaco che si sa essere efficace. La cosa carina è che lo stesso giornale ha accettato tutti e due gli articoli e ha deciso di pubblicarli insieme sullo stesso numero :-). È una piccola cosa ma fa piacere.
E infine mi sono anche atteggiato a cultore della materia e ho partecipato alla stesura di una review su cosa è bene fare in questo tipo di studi e cosa no. E sì, ho fatto piuttosto il gradasso in questo caso.
Comunque, spero che per il momento vi basti perché non ho grossi progetti che vadano in porto a breve. Per i più nerd e gli interessati, a mo’ di trailer anticipatorio, posso dire che i prossimi studi riguardano le emozioni: principalmente il controllo della rabbia e l’empatia nei pazienti che hanno avuto un ictus.